Incontro di prima mattina gli amici che mi faranno da guida lungo il giro di oggi: questa volta la nostra meta è la campagna Viterbese, tra le altre cose percorreremo un tratto della vecchia linea ferroviaria Capranica – Civitavecchia, facente parte del più lungo tratto Orte – Capranica – Civitavecchia.
Per raggiungere la zona percorriamo sterrati secondari, le piogge delle ultime 2 settimane hanno gonfiato di parecchio i piccoli corsi d acqua della zona
e il fango la fa da padrone
Raggiungiamo quindi il ns obbiettivo, la prima stazione è quella di Civitella Cesi
La linea, lunga circa 85 km, è stata completata interamente nel 1929 su un progetto di fine ‘800. Fin dalla nascita è stata caratterizzata da basse velocità, percorso tortuoso ed eccessiva distanza delle stazioni dai centri abitati. Seriamente danneggiata durante la guerra è stata ripristinata, dopo un lungo intervento di recupero, nel 1947. Nel 1961, a causa di una frana, viene chiuso il tratto Capranica – Civitavecchia che verrà riaperto solamente intorno al 1984. L’ intera linea è stata chiusa definitivamente nel 1994, dopo un tentativo (fallito) di elettrificazione e potenziamento. *
Lungo il tracciato incontriamo gallerie e rettilinei
Fino a raggiungere la stazione di Monte Romano
Questa fermata è letteralmente in mezzo al nulla, anche quando fu costruita non vi erano strade di accesso. Non c’è da meravigliarsi se il traffico passeggeri sulla tratta non sia mai stato considerevole….
Il vicino serbatoio
E il ponte sul Mignone, sul quale non si passa
Si decide per un percorso alternativo obbligato, seguiremo il mignone fino a un ponte transitabile per poi riprendere il tracciato
Si fa una pausa nei dintorni di Monte Romano per poi riprendere il giro, ma la fanga non ci da tregua
Giungiamo in vista del mare
Tentiamo poi (inutilmente) di guadare il Mignone
e riprendiamo “il treno”
Si scorrazza un altro po’ in acquitrini gelidi e si torna a casa.
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