Basilicata: Craco e dintorni

17 08 2012

Parto di buon ora per un giro prevalentemente su asfalto tra Campania e Basilicata.

L’itinerario di oggi parte dall’ Alta Irpinia per giungere nel cuore della Basilicata in provincia di Matera.

Percorro la Fondovalle Sele, poi un tratto di SA – RC fino ad imboccare la Basentana e lasciarla allo svincolo per Accettura. Uscito dalla superstrada mi aspettano circa 20 km di curve fino al primo centro abitato.

Il paesaggio montano offre numerosi divagazioni per chi è alla guida di una dual. Numerosi sterrati partono dalla traccia principale, il fondo è buono in quasi tutti i casi ma all’ interno dei boschi è difficile orientarsi.

Le temperature torride diminuiscono sensibilmente quando si superano i 600 m di quota. La quota massima di oggi è stata di circa 1000 m. Trovo lunghi tratti a fondo sabbioso che mettono in crisi anche le gomme tassellate.

Giunto ad Accettura proseguo per San Mauro Forte, per arrivare a Craco voglio percorrere strade secondarie tenendomi lontano dal traffico di Ferragosto. Superata San Mauro il paesaggio cambia


Vedo i primi calanchi da vicino

…e raggiungo finalmente la mia meta, Craco!!

Craco era un comune di circa 2000 abitanti che nel ’63 fu abbandonato a causa di una frana. Gli abitanti furono spostati nel vicino abitato di Craco Peschiera e, fino a 2 anni fa, si era liberi di circolare all’ interno delle sue rovine.

Oggi invece, dopo che negli anni passati ignoti hanno saccheggiato i ruderi privandoli delle campane, dell altare della chiesa e di quanto altro hanno ritenuto opportuno, il turista si trova a pagare € 6 e a dover fare una visita guidata “in sicurezza”. Ciò significa che si può visionare solo una piccola parte delle rovine, e  con un caschetto in testa.

Una visita in completa libertà sarebbe stata più affascinante ma le guide sono preparate e disponibili e non bisogna aspettare troppo tra un turno e l altro. Inoltre i numerosi dettagli storici raccontatici dai simpatici accompagnatori valgono ben più di quel po’ di caldo che si soffre sotto il caschetto.

Secondo Wikipedia la frana, durata circa 20 anni, “sembra essere stata provocata da lavori di infrastrutturazione, fogne e reti idriche, a servizio dell’abitato”. In effetti fu provocata dalla costruzione di un campo di calcio, proprio nella parte bassa del paese. I lavori di sbancamento per il campo da gioco diedero inizio a un crollo che si è fermato solo negli anni 80 anche grazie ad un bosco piantato per l occorrenza. Un campo da calcio ha tirato giù una città, storie d’ Italia.

I resti di un forno

L’ interno di un abitazione

Vicoli…

Resti dell abitato

La foto sotto mostra ciò che rimane della vecchia cisterna comunale dove si raccoglieva acqua che si credeva fosse sorgiva (guardando oltre si può vedere il bosco che è stato piantato pochi anni fa). Dopo analisi effettuate intorno agli anni 70 risultò che tale acqua proveniva da perdite dell acquedotto e della rete fognaria…

Un’ altra curiosità del luogo è che l acqua è rimasta allacciata fino all’ anno 2000. Dal 63 le fontane comunali continuavano a far fuoriuscire acqua che si riversava a valle. Proprio nel 2000, in corrispondenza della chiusura dell’ acqua, è andato via l ultimo abitante della città.

Riprendo il mio viaggio su strade deserte

E giungo quindi ad Aliano, comune in provincia di Potenza di circa 1100 abitanti posto ad una altitudine di circa m 550. Nota per essere stata luogo del confino di Carlo Levi e ambientazione del suo libro “Cristo si è fermato ad Eboli”

Nella foto sotto la casa dello scrittore


A pochi km da qui vi è Alianello, abitato abbandonato in seguito ad un evento franoso

Da qui scendo nella Val d’ Agri, dove faccio una sosta nei pressi della diga del Pertusillo

Continuo fino alla SA – RC che mi riporta a casa

 

 


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2 responses

17 08 2012
dariomarchese

Bello, ho capito come fai a trovare questi posti… vai su Wikipedia alla voce città fantasma in Italia! Ciao e buone vacanze

18 08 2012
fra

Mitico! Calcola che le voglio fare tutte…

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